Come si presenta e come curare la prostata ingrossata
Si parla di prostata ingrossata quando si verifica un ingrossamento di origine non tumorale della ghiandola prostatica. Il temine medico per definire questa condizione è ipertrofia prostatica benigna (IPB). L’incremento di volume è determinato da un aumento del numero delle cellule di questa ghiandola per cause di natura ormonale e la porzione di prostata che si ingrandisce prende il nome di adenoma. Come curare la prostata ingrossata quindi? Quando la prostata inizia a ingrandirsi si instaura un aumento progressivo di volume di questa ghiandola che può essere interrotto solo se si interviene per tempo con una corretta terapia medica.
Come curare la prostata ingrossata: i sintomi e le cause
La zona in cui si forma l’adenoma è quella al centro della ghiandola, a contatto con l’uretra. In alcuni pazienti si verifica un ingrandimento dei due lobi laterali della prostata, in altri nasce un terzo lobo centrale che viene chiamato “lobo medio”, il quale protrude verso la vescica. Nei casi più avanzati di prostata ingrossata si riscontra sia un aumento dei lobi laterali che la presenza del lobo medio.
I fastidi per il paziente sono evidenti: l’aumento di volume del tessuto prostatico comprimendo sulla vescica causa una difficoltà al deflusso dell’urina. La vescica risponde a tale sofferenza con meccanismi di adattamento che comportano tuttavia alcuni problemi: il muscolo responsabile della contrattilità si ipertrofizza e si contrae in modo anomalo e nei casi più gravi la parete della vescica si sfianca creando dei diverticoli. Purtroppo, alcune di queste complicanze sono irreversibili e non possono essere eliminate nemmeno con un intervento chirurgico: ecco perché è molto importante capire come curare la prostata ingrossata e farlo per tempo.
Soffrono di prostata ingrossata quasi tutti gli uomini che hanno superato i 50 anni di età; ci sono però anche casi di ipertrofia prostatica benigna attorno ai 40 anni. La prostata ingrossata interessa:
- il 50% degli uomini sopra i 60 anni;
- il 90% degli uomini sopra i 70 anni.
Le cause non sono ancora state ben definite e le teorie più diffuse concordano su fattori ormonali legati all’invecchiamento. I sintomi possono essere differenti a seconda dello stadio evolutivo di questa patologia: nei casi più gravi si può verificare una cosiddetta ritenzione urinaria acuta, una condizione in cui la completa ostruzione della prostata impedisce di urinare.
Come curare la prostata ingrossata: eseguire prima una corretta diagnosi
Per diagnosticare una ipertrofia prostatica benigna, l’ urologo raccoglie l’ anamnesi, ossia la storia clinica del paziente e valuta i sintomi. Successivamente, tramite una esplorazione digito-rettale (EDR), palpa la prostata attraverso il retto. È importante effettuare anche un esame obiettivo dei genitali esterni, dal momento che vi sono altre patologie come la fimosi o la stenosi dell’uretra che presentano gli stessi sintomi della prostata ingrossata. Di particolare utilità inoltre è il dosaggio dei livelli di PSA (antigene specifico della prostata) nel sangue. L’aumento di PSA nel sangue indica infatti la presenza di una patologia della prostata. Si può anche eseguire una ecografia transrettale (Eco-TR) per acquisire immagini della prostata e degli organi circostanti. Questa ecografia è utile per valutare il volume della prostata, la forma e il tipo di crescita dell’ adenoma prostatico. L’uroflussometria è invece un esame non invasivo che valuta il flusso di urina durante la minzione.
Come curare la prostata ingrossata
L’urologo decide come curare la prostata ingrossata scegliendo tra diverse terapie possibili in base al caso clinico. Il trattamento deve infatti essere personalizzato in base alla gravità della patologia e può variare dalla semplice osservazione attiva dell’ evoluzione di questa malattia sino alla rimozione chirurgica.
La terapia medica contempla:
- una semplice osservazione;
- la prescrizione di farmaci convenzionali o naturali.
I trattamenti chirurgici di tipo endoscopico possono essere:
- un’incisione transuretrale della prostata (TUIP);
- una resezione trans-uretrale della prostata (TURP);
- vaporizzazione laser della prostata (PVP).
C’è infine il trattamento chirurgico a cielo aperto che prevede l’asportazione dell’adenoma prostatico tramite un’ incisione addominale.
Se i disturbi sono lievi o assenti si può evitare di iniziare un trattamento, limitandosi a monitorare nel tempo l’evoluzione della patologia fissando controlli cadenzati. In presenza invece di una sintomatologia urinaria rilevante è necessario prescrivere un opportuno trattamento.
In ogni caso, eseguire una corretta prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgenza dei problemi relativi alla prostata. Si raccomanda pertanto di rivolgersi al proprio urologo di fiducia per una visita di prevenzione.