Intervento Prostata

Trattamenti chirurgici per la prostata ingrossata

Il trattamento chirurgico ha la finalità di rimuovere la parte ingrossata ed adenomatosa della prostata che comprime e ostruisce l’uretra. La rimozione della prostata ingrossata può essere effettuata sia tramite una incisione addominale (chirurgia open) sia tramite l’ introduzione di specifici strumenti attraverso l’uretra senza praticare incisioni (chirurgia endoscopica anche denominata endo-urologia)

Le indicazioni in cui è assolutamente necessario ricorrere alla chirurgia sono:

  • Ematuria (Sangue nell’ urina)
  • Danno renale derivante dall’ ostruzione prostatica
  • Infezioni ricorrenti e recidivanti
  • ritenzione urinaria (assoluta incapacità di urinare)
  • Calcoli vescicali

Le indicazioni relative includono:

  • Sintomi urinari non tollerabili
  • Elevato residuo post-minzionale
  • Motivazioni ed aspettative del paziente

Intervento prostata con TURP (torna su)

La resezione transuretrale della prostata (TURP) è tuttora il trattamento chirurgico più diffuso per la ipertrofia prostatica benigna e rappresenta il gold standard, ossia la forma di terapia di riferimento con cui devono essere confrontati gli altri tipi di trattamento. Questa procedura è eseguita in anestesia generale o regionale e, a seconda delle dimensioni della prostata ingrossata, può avere una durata variabile dai 30 minuti fino a due ore.

L’urologo introduce uno specifico strumento denominato resettoscopio nel pene tramite l’uretra. Tale strumento presenta al suo interno un canale di illuminazione, un canale dotato di valvole che regola l’afflusso di un liquido d’irrigazione e un bisturi a energia elettrica per resecare il tessuto prostatico e coagulare i vasi sanguigni. Tramite la TURP l’urologo rimuove il tessuto ostruente che viene trasportato in vescica dal liquido di irrigazione.

Questi residui vengono rimossi alla fine della procedura tramite aspirazione con una siringa. I pazienti rimangono solitamente in ospedale per circa 3 giorni con un catetere in vescica. Dopo l’intervento è possibile ritornare alle normali attività quotidiana in breve tempo.

Grazie alla recente introduzione dell’utilizzo della corrente bipolare (TURP bipolare) è stato possibile aumentare di gran lunga il tempo massimo di questo intervento. Questa innovazione consente all’urologo di sottoporre alla TURP anche pazienti affetti da IPB (ipertrofia prostatica benigna) di notevoli dimensioni. La complicanza più comune della TURP è la mancata emissione dello sperma (“orgasmo asciutto”), dovuta alla rimozione del muscolo che chiude il collo vescicale durante l’eiaculazione.

Lo sperma refluisce in vescica invece di progredire all’esterno attraverso il pene: questa condizione determina sterilità ma non interferisce assolutamente con il piacere sessuale. La maggior parte dei pazienti sottoposti a TURP non ritiene importante questo inconveniente. Inoltre, un esperto urologo è in grado di eseguire una particolare tecnica di TURP che consente di preservare l’eiaculazione.

Intervento Prostata ingrossata TURP
Intervento Prostata ingrossata con TURP: L’urologo introduce il
resettoscopio nell’uretra del paziente e rimuove il tessuto prostatico ipertrofico

Vaporizzazione laser della prostata (PVP) (torna su)

La vaporizzazione laser della prostata è un intervento simile alla TURP. Tuttavia, il tessuto prostatico in eccesso, anziché essere “resecato”, viene vaporizzato tramite un laser a luce verde. Se vuoi ricevere maggiori informazioni su questa procedura clicca qui.

TUIP

L’incisione trans-uretrale della prostata (TUIP) viene eseguita in caso di prostate di piccole e medie dimensioni. L’urologo esegue una o più incisioni a livello del collo vescicale. In questo modo si riduce la pressione della prostata sull’uretra e la minzione viene resa più facile. La TUIP ha il vantaggio di presentare una incidenza più bassa di eiaculazione retrograda rispetto alla TURP (Resezione transuretrale della prostata).

Intervento prostata per l’asportazione chirurgica dell’adenoma prostatico (torna su)

L’adenomiectomia (rimozione della porzione ostruente della prostata tramite approccio chirurgico) viene eseguita in caso di una considerevole prostata ingrossata, presenza di calcoli vescicali o quando il paziente non può essere sottoposto a TURP. L’adenomiectomia viene effettuata sotto anestesia generale o regionale. L’urologo pratica una incisione sull’addome tra ombelico e pube.

Successivamente incide la vescica, rimuove l’adenoma prostatico (porzione ingrossata della prostata) e sutura la vescica. Dopo l’intervento viene lasciato un catetere per facilitare la guarigione interna del collo vescicale e per monitorare l’urina. Il sangue nell’urina è una normale complicanza di questo tipo di intervento. Una irrigazione costante della vescica viene mantenuta per assicurare la pervietà del catetere urinario, rimuovere i grumi di sangue e detergere il focolaio chirurgico.

Alla dimissione si raccomanda ai pazienti di evitare sforzi e di non sollevare pesi. Il recupero completo avviene generalmente dopo 8 settimane. Le complicanze possibili includono incontinenza ed eiaculazione retrograda.

Intervento Prostata
Intervento prostata: Adenoma prostatico rimosso chirurgicamente